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"Avvento"

2022-05-26 16:13

don Antonio Parisi

Risorse, Vocabolario Liturgico ''Abbecedario'',

"Avvento"

ADVENTUS: era l’ingresso di un imperatore romano in una città. Per i riti cristiani significa venuta, è il tempo che precede il Natale e segna l’inizi

ADVENTUS: era l’ingresso di un imperatore romano in una città. 


Per i riti cristiani significa venuta, è il tempo che precede il Natale e segna l’inizio del nuovo anno liturgico. Il tempo di Avvento si svolge in quattro settimane, tale divisione risale al VII secolo. 


L’Avvento è anche celebrato dalla Confessione luterana e dalla Comunione anglicana. 
 

Nel rito romano l’Avvento inizia con il primo Vespro della sera del sabato precedente la prima domenica e si conclude con la Vigilia di Natale. 
 

Si divide in due periodi; il primo fa riferimento all’Avvento futuro del Cristo alla fine dei tempi, invece dal 17 dicembre l’attenzione è posta sull’Avvento di Cristo nella pienezza dei tempi, con l’incarnazione. 


Il colore dei paramenti sacri è il viola, tranne la domenica Gaudete in cui si indossa il paramento rosa. 
 

I nomi delle domeniche di avvento sono tratti dalle prime parole dell’Introito. 
1 domenica: Ad te levavi
2 domenica: Populus Sion    
3 domenica: Gaudete
4 domenica: Rorate

 

Anche le 4 candele della corona di Avvento che si accendono, hanno una denominazione particolare: La prima candela è detta “del Profeta”; la seconda candela è detta “di Betlemme”; la terza candela è detta “dei pastori”; la quarta candela è detta “degli Angeli”. 

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Come cantare

 

Anche i canti scelti per l’Avvento devono caratterizzare questo tempo di attesa, speranza, fiducia. Non possiamo cantare i soliti canti, ma riprendiamo dal cassetto quelli propri degli anni precedenti, magari aggiungendo qualche canto nuovo. 


L’Avvento a differenza della Quaresima, non è un tempo di mortificazioni e di penitenze; il cuore aspetta qualcosa che sta per accadere, attende Qualcuno che sta per arrivare.


Non dobbiamo aver paura di cantare i canti tradizionali di questo tempo: Rorate caeli, Regem venturum Dominum.
 

Una particolare attenzione ai testi dei canti: devono esprimere la profondità della fede e dell’attesa dei Profeti, di Giovanni Battista, della Vergine Maria. Devono essere in sintonia con i vari riti che si celebrano e con le persone che celebrano. 
 

I testi devono nutrire la preghiera e dare sostegno alla nostra attesa. Escludere quei testi troppo dolciastri, antiquati o teologicamente poveri (“bambinello divino”, “fiocca la neve”, “l’asinello e il bue”, “dormi non piangere”…). 

 

Don Antonio Parisi


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