Il salmo responsoriale
Cosa dice la Chiesa
"Alla prima lettura segue il salmo responsoriale, che è parte integrante della Liturgia della Parola e che ha grande valore liturgico e pastorale, perché favorisce la meditazione della parola di Dio.
Il salmo responsoriale deve corrispondere a ciascuna lettura e deve essere preso normalmente dal Lezionario.
Conviene che il salmo responsoriale si esegua con il canto, almeno per quanto riguarda la risposta del popolo. Il salmista, quindi, o cantore del salmo canta o recita i versetti del salmo all’ambone o in altro luogo adatto; tutta l’assemblea ascolta restando seduta, e partecipa di solito con il ritornello, a meno che il salmo non sia cantato o recitato per intero senza ritornello". (OGMR, n. 61)
Innanzitutto va subito detto che il salmo responsoriale ha un grande valore liturgico e pastorale. Valore liturgico perché quasi sempre il ritornello con il salmo rappresenta la risposta del popolo alla parola di Dio proclamata. Da un punto di vista pastorale il canto del salmo è un modo di coinvolgere l'assemblea ad una partecipazione piena, attiva e consapevole.
Forma musicale
Da un punto di vista musicale il salmo si compone di un ritornello e di un salmo "cantato". Il ritornello, avrà la caratteristica di essere subito memorizzato dall'assemblea in modo da ripeterlo con sicurezza. Il salmo invece richiede la presenza di un buon salmista; non si tratta di un canto vero e proprio, ma si parla di una cantillazione. Cosa significa questa parola: possiamo anche tradurla con "recitar cantando" nel senso che non si tratta di un canto vero e proprio, ma in prima evidenza è la Parola, mentre alcune note sostengono il fluire di tale parola. Evitare due errori comuni: il gregorianeggiare che consiste nel sillabare ogni singola parola; e l'altro errore che chiamerei il liricheggiare, cioè cantare con voce piena e impostata quasi fosse un recitativo d'opera.
I domenica di Quaresima Anno A salmo 50
Il salmo 50 è il grande salmo penitenziale. Il re David riconosce umilmente la sua colpa davanti a Dio; dopo la confessione della colpa il peccatore rinnova la domanda di essere purificato per intraprendere una vita nuova, benedetta dal Signore. Questo salmo trova il suo posto in tutti i venerdì dell'anno all'interno della Liturgia delle Ore. Anche la chiesa con questo salmo si prepara a vivere bene la Quaresima, tappa verso la Pasqua. Diceva Giovanni Paolo II che il Miserere è "una delle preghiere più celebri del Salterio, il più intenso e ripetuto Salmo penitenziale, il canto del peccato e del perdono, la più profonda meditazione sulla colpa e sulla grazia...Da secoli e secoli sale al cielo da tanti cuori di fedeli ebrei e cristiani come un sospiro di pentimento e di speranza rivolto al Dio misericordioso". (Udienza Generale, 24 ottobre 2011)
Mi piace anche citare il commento del cardinal Martini:
"Il Salmo 50 (o 51 secondo l’enumerazione ebraica) è di una ricchezza inesauribile.
Esso attraversa tutta la storia della Chiesa e della spiritualità: costituisce lo schema interiore delle Confessioni di Agostino; è stato amato, meditato, commentato da Gregorio Magno; è divenuto segnale di ardente difesa dell’immagine di Dio nelle infuocate prediche del Savonarola e motto di speranza dei soldati di Giovanna d’Arco; è stato studiato intensamente da Martin Lutero che vi ha dedicato pagine indimenticabili; è lo specchio della coscienza segreta dei personaggi di Dostoevskij e una chiave di lettura dei suoi romanzi. Esso è quindi il Salmo dei grandi uomini di Dio. Musicisti come Bach, Donizetti e altri più vicini al nostro tempo l’hanno ripensato in musica. Celebri pittori l’hanno descritto con meravigliose incisioni.
È soprattutto il salmo che ha accompagnato le preghiere, le lacrime, le sofferenze di tanti uomini e di tante donne che vi hanno trovato conforto e chiarezza nei momenti oscuri e pesanti della loro vita. Il Miserere è la preghiera dell’uomo di sempre, appartiene alla storia dell’umanità, non solo alla storia dell’Oriente ebraico e della civiltà occidentale cristiana. Meditandolo noi entriamo nel cuore dell’uomo e nel cuore della storia dell’umanità.
Possiamo ripetere, facendola nostra, la preghiera di Charles de Foucauld:
Grazie, mio Dio, per averci dato questa divina preghiera del Miserere. Questo Miserere che è la nostra preghiera quotidiana. Diciamo spesso questo salmo, facciamone spesso la nostra preghiera; esso racchiude il compendio di ogni nostra preghiera: adorazione, amore, offerta, ringraziamento, pentimento, domanda. Esso parte dalla considerazione di noi stessi e della vista dei nostri peccati e sale fino alla contemplazione di Dio, passando attraverso il prossimo e pregando per la conversione di tutti gli uomini".
(Carlo Maria Martini, Cammino di riconciliazione, Riflessione sul salmo 50, Paoline, Roma 2013)
Osservazioni per l'esecuzione
Il ritornello si esegue senza alcuna difficoltà; melodia semplice e orecchiabile. Qualche attenzione alla terzina presente. Il ritornello viene eseguito solo la prima volta dall'organo, poi dal solista e infine tutta l'assemblea lo ripete. Le strofe del salmo vanno affidate ad un solista che non può improvvisare, ma deve prepararlo prima della celebrazione. Dare importanza alla Parola, è una recitazione cantillata che mette in primo piano il testo. Le parole in corsivo indicano la cadenza musicale, perciò va pianificato per non trovarsi impreparati.