Il salmo 32 è considerato un salmo penitenziale, quindi ben si addice a questa seconda domenica di quaresima. Ma si apre con un invito ai giusti a lodare il Signore, intonando un canto nuovo su vari strumenti musicali. Il salmista canta la misericordia e il perdono di Dio; è convinto di aver peccato, ma avverte anche la gioia di essere stato perdonato.
È un inno alla Parola che crea, che guida la storia nella giustizia e nell'amore di Dio. Molto bello è il richiamo di sant'Ambrogio al compito che ha la preghiera del salmo nella vita del cristiano:
Il salmo, infatti è benedizione per i fedeli, lode a Dio, inno del popolo, plauso di tutti, parola universale, voce della chiesa, professione e canto di fede, espressione autentica di devozione, gioia di libertà, grido di giubilo, suono di letizia. Mitiga l’ira, libera dalle sollecitudini, solleva dalla mestizia. È protezione nella notte, istruzione nel giorno, scudo nel timore, festa nella santità, immagine di tranquillità, pegno di pace e di concordia che, a modo di cetra, da voci molteplici e differenti ricava un’unica melodia. Il salmo canta il sorgere del giorno, il salmo ne fa risuonare il tramonto".
Il salmo si chiude con una antifona che è entrata nella finale dell'Inno Te Deum: "Signore, sia su di noi la tua grazia, perché in te speriamo" (v. 22).
D.M. Turoldo con la seguente preghiera può ben attualizzare questa presenza amorosa di Dio nella nostra vita:
"Dio, noi sappiamo che dalla tua segreta dimora nei cieli tutto vedi e scruti e nulla mai ti sfugge, ti chiediamo di essere sempre da te guardati come tu guardavi la creazione appena uscita dalle tue mani, per cui tutto era buono; ti chiediamo di guardarci come guardavi la Vergine Madre e i tuoi giusti, per cui hai operato in loro «cose grandi»; e insieme ti chiediamo di essere noi capaci di scorgerti e di vederti in ogni creatura: così anche noi canteremo con loro il nostro Magnificat. Amen".
Per l'esecuzione
Introdurre il ritornello ogni volta, anticipando il re basso all'organo.
Il salmista deve porre attenzione alle cadenze, perché ci sono delle note che arricchiscono la stessa cadenza; eseguirle con naturalezza e senza enfasi. Tenere sempre presente che si tratta di note di passaggio che non hanno alcuna importanza armonica. Comunque vale sempre la regola di porre attenzione alla Parola e porgerla in modo semplice e comprensibile.