Quali canti adatti a questo tempo dell’Anno Liturgico? È opportuno avere nel proprio repertorio dei canti che abbiano una pertinenza rituale sia in riferimento al tempo liturgico e sia per quanto riguarda i singoli riti della Messa. Dobbiamo mettere da parte la prassi di utilizzare gli stessi canti indifferentemente nei vari tempi liturgici; o peggio utilizzarli in diversi riti.
Mi spiego meglio: non si può usare lo stesso canto a Natale e a Pasqua; oppure usarlo indifferentemente come canto di ingresso o di offertorio o di comunione. Perché una simile scelta? Perché il canto - testo e musica - deve formare un tutt'uno con il rito che celebriamo; deve orientare la preghiera cantata a quel particolare momento rituale; deve esprimere immediatamente, con la poesia e la profondità propria del canto, il colore e il calore di quel tempo particolare. Così veramente "la musica sacra sarà tanto più santa, quanto più strettamente sarà unita all'azione liturgica"; è quanto auspicava la Sacrosanctum Concilium al numero 112.
Tutto questo lavoro va ancora programmato nelle nostre parrocchie; non è possibile ancora inserire canti nella celebrazione senza alcun criterio liturgico o giudizio musicale. Il canto non è un oggetto neutro, ma quando entra nella liturgia, diventa esso stesso liturgia; la bella espressione di Paolo VI: "il canto è liturgia", sta a significare proprio questa natura del canto sacro.
La Quaresima può diventare già da subito, un buon momento di approfondimento di queste tematiche liturgico-musicale. L'improvvisazione e la sciatteria non devono avere cittadinanza nelle nostre liturgie; celebrazioni ben vissute aumentano la fede dei partecipanti. Apriamo questo tempo di preghiera intensa, cantando al Dio che ci salva.
don Antonio Parisi