Mi chiedo spesso se ci prendiamo abbastanza cura di noi stessi; il termine cura indicava, nel periodo socratico, un lavoro che si compiva su se stessi, fatto di pratiche quotidiane dedicate alla scrittura, al canto, alla musica, alla meditazione.
Ricercare la propria dimensione attraverso l’arte e la disciplina che più ci appassiona ci consente di coltivare liberamente ciò che nella quotidianità ci appaga, ci rende felici e ci strappa un sorriso.
Possiamo iniziare il percorso partendo da dove vogliamo e, pensando alla nostra dimensione fisica, mentale, spirituale, emotiva, chiediamoci qual è il nostro “la”, utilizzando una domanda che, inizialmente, può suonare impertinente: cosa voglio io per me?
Una delle competenze chiave che come Coach alleno anche su me stessa è l’Ascolto, interno ed esterno, attraverso il silenzio; il silenzio può disorientare, ma quando lo esercitiamo, libero da preconcetti, da conversazioni interiori che ci impediscono di ascoltare con autenticità, diventiamo i migliori amici di noi stessi
Ascoltiamo i nostri desideri, le nostre necessità: se il mio corpo è privo di energia forse mi sta chiedendo di fermarmi, di allietarlo con semplici e piccole azioni come il bricolage, il giardinaggio, la creazione di un piatto mai sperimentato; se la mia mente si sente affaticata, forse, ha bisogno di uno spazio di leggerezza: forse mi sta chiedendo di godere di una passeggiata al parco, di una respirazione profonda, di gioire della bellezza di un quadro, della melodia di un brano suonato al pianoforte, di un gorgheggio, del fragore di una sonora risata, o, e perché no, della lettura di una enciclica o dell’esecuzione di un canto liturgico; non dobbiamo compiacere gli altri ma ricercare ciò che manca a noi ed appagare noi stessi.
Possiamo esprimere i nostri sentimenti, in libertà e con garbo, senza il timore di essere giudicati, eliminando ciò che ci toglie energia, che ci ripiega su noi stessi, provando a far comprendere che ciò che ricerchiamo ci dà benessere; il nostro corpo cambierà, la nostra espressione del viso muterà, la nostra autostima crescerà.
Anche io ho dovuto comprendere come ritagliarmi i miei spazi, sfidando richieste e priorità; a volte ho vinto, a volte ho perso, ma sono ritornata alla carica con soluzioni diverse; la mia vocina interna era magica, mi consolava nelle sconfitte e celebrava i miei successi, facendomi spuntare un sorriso che restava sulle mie labbra per giorni
Un modo per non rinunciare ad aver cura di sé è quello di imparare a dire “NO” ; no ad una relazione frustrante, no ad un’ amicizia incrinata, no ad un progetto che limita la tua creatività, no a ciò che ti impedisce di vivere ogni forma di attività nel modo in cui vuoi tu; se per te quel desiderio, in ogni sua declinazione è fonte di appagamento, di sublimazione, di catarsi, vivilo, trovando il significato che ha per te; ti sentirai più connesso con te stesso e con le persone che ti circondano; in quell’istante stai condividendo e ricreando un rapporto, in quel momento ti stai prendendo cura di te, ti stai Ascoltando e ti stanno ascoltando.
Daniela Pagano – Life & Career Coach