Alcune premesse:
Vorrei indicare subito alcune premesse fondamentali per il nostro ministero del canto.
Il canto e la musica, all’interno della celebrazione, ci offrono materiale per lodare, ringraziare, acclamare, supplicare, invocare, adorare.
Il coro non agirà da solo, ma sempre in unione con l’assemblea.
La musica liturgica che a noi serve, sarà quella che si integra bene con la liturgia e con le persone.
Quale coro?
Chi ha ragione, il tuo parroco che accetta e promuove il coro, oppure il vice parroco della chiesa vicina che ha soppresso il coro e lo ha sostituito con un gruppo di giovani con le chitarre?
Ma, la Chiesa ufficiale cosa dice: “È degno di particolare attenzione, per il servizio liturgico che svolge, il coro o cappella musicale o schola cantorum”. (Musicam Sacram).
Compiti di un coro liturgico
Vorrei scendere ancora nel concreto, enumerando i compiti di un coro liturgico.
Un coro liturgico è a servizio del rito.
Per scegliere un canto devo tener presente il rito (ingresso, comunione…) e poi scelgo il canto più adatto e pertinente.
Un coro liturgico è a servizio dell’assemblea
È l’altra scoperta operata dalla Riforma liturgica: il popolo radunato dei credenti è il vero soggetto celebrante. Pertanto i canti, gli strumenti, i gesti, le forme, i testi, l’omelia, le monizioni, insomma tutto va eseguito nel rispetto dell’assemblea.
Mi piace citare la nota pastorale della Commissione episcopale per la liturgia su l’adeguamento delle chiese (1966): “Il coro è parte integrante dell’assemblea e deve essere collocato nell’aula tra il presbiterio e l’assemblea… (n. 21)
Veuthey, autore francese ha fissato la regola delle 3 preposizioni: cantare NEL, CON, PER l’assemblea. Allora qual è il vero compito di un coro liturgico?
Introdurre, sostenere, alternare e animare il canto di tutta l’assemblea.
È il primo compito fondamentale: il coro fornisce un aiuto a livello ritmico e melodico, offre sicurezza e precisione esecutiva.
Arricchire il canto dell’assemblea, intervenendo a più voci.
Può essere un modo per rendere sempre nuovi e interessanti alcuni canti che altrimenti sarebbero scontati o usuali.
Eseguire musica polifonica, favorendo la partecipazione attraverso l’ascolto.
Tale possibilità è offerta per esempio dalla processione dei doni o durante la processione della comunione; oppure come canto di ringraziamento o come canto finale. La corale può eseguire canti in italiano o in latino, polifonici o in gregoriano; l’assemblea può seguire il testo, o semplicemente ascoltare tali brani con raccoglimento.
Vorrei concludere con le parole del papa Benedetto XVI: …”Cantare insieme, in coro, e tutti i cori insieme, esige attenzione all’altro, attenzione al compositore, attenzione al maestro, attenzione a questa totalità che chiamiamo musica e cultura, e, in tal modo, cantare in coro è un’educazione alla vita, un’educazione alla pace, un camminare insieme…”.