TU SEI L’ODEGITRIA
Testo: don Tonino Ladisa
Musica: don Antonio Parisi
Inedito
Un po’ di storia
Con don Tonino avevamo pubblicato già parecchi canti; un giorno mi disse “perché non scriviamo un canto alla nostra protettrice?”. Subito dissi di sì e naturalmente lo invitai a scrivere il testo. Insieme convenimmo che doveva essere un canto popolare e facilmente cantabile dalle nostre signore di Bari Vecchia che ogni martedì partecipavano alla messa giù in cripta in cattedrale dove si trova l’icona della Odegitria.
Il testo nel ritornello spiega il significato del termine Odegitria, Madonna che mostra la via, e questa via è il tuo Figlio divino. La musica è un inno di lode che si sviluppa dal basso della melodia fino ad arrivare all’esplosione del “tu sei l’Odegitria” nella tonalità di re maggiore; una tonalità solare e solenne.
Le strofe fanno riferimento ai vari titoli con cui la devozione popolare e gli autori sacri dei vari secoli hanno inteso appellare la Vergine Maria: regale porta, aurora di gioia, divino trono, sicuro porto, altare d’amore, agnella casta, giardino fiorito, lucerna d’oro.
La musica delle strofe si allontana con un balzo dalla tonalità re maggiore e imposta i due versi delle strofe nella tonalità di fa maggiore. Tale cambio repentino di tonalità suscita attenzione che si concentra sulle parole. Il la settima finale prepara il ritornello, di nuovo in re maggiore.
Un fatto strano che mi è capitato: più di uno mi ha chiesto di armonizzare a 4 voci questo canto; ci ho provato tante volte, ma senza successo, nessuna altra armonia vocale mi convinceva.
Infatti quando lo cantiamo in cattedrale alla fine di qualche celebrazione mariana, esplode il canto di tutta l’assemblea. È l’inno che cantiamo ogni martedì giù in cripta alla fine della messa dedicata all’Odegitria.